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domenica 2 maggio 2010

raccolta firme acqua bene comune, prossimi appuntamenti

Prossimi appuntamenti per la raccolta di firme contro la privatizzazione dell’acqua:

  • sabato 8 maggio: pomeriggio Scauri - Piazza Rotelli
  • domenica 9 maggio: mattina Tufo - piaz
  • domenica 16 maggio: mattina Minturno – piazza dell’Annunziata
  • domenica 23 maggio: mattina Tremensuoli – piazza
  • domenica 30 maggio: mattina S.Marina infante e Pulcherini
  • domenica 6 giugno: mattina Marina di Minturno – piazza antistante chiesa di S. Biagio
Eventuali modifiche o altre date verranno comunicate attraverso questo blog o via posta elettronica agli indirizzi presenti nella mailing list. Per ulteriori info: giovannimallozzi@hotmail.com

sabato 1 maggio 2010

Firmiamo contro la privatizzazione dell'acqua

Domani, domenica 2 maggio, saremo sul lungomare di Scauri dalle ore 11 alle ore 21 con un banchetto per raccogliere firme contro la legge 135 del 2009 del Governo Berlusconi che impone la gestione dei servizi idrici a società private. L'acqua è un bene universale ed inalienabile che non può e non deve essere assoggettato alle leggi del mercato e del profitto. Sinistra ecologia e libertà sostiene il comitato promotore del referendum. Per approfondimenti.

Queste firme porteranno alla presentazione di altrettanti quesiti referendari che chiedono l'abrogazione dell'art. 23 bis della legge 133 del 2008 (quesito 1) e di alcuni comma dell'art. 150 del Dlgs 152 del 2006 (quesito 2 e 3) che obbligano di fatto gli enti locali a privatizzare la fornitura dell'acqua ai cittadini. Per approfondimenti.

Ora, è noto a tutti, in particolare agli abitanti della provincia di Latina, che alla privatizzazione degli acquedotti pubblici non è seguito nessun miglioramento dei servizi di distribuzione e di gestione dell'acqua che anzi sono peggiorati a fronte di aumenti incontrollati delle bollette. Ma non c'è solo questo, ricordando la vicenda di Acqualatina forse si comprendono meglio i rischi derivanti dalla privatizzazione dell'acqua, ovvero gli intrecci con il malaffare e la cattiva politica.

Acqualatina S.p.A. è una società mista pubblico-privata che vede una forte partecipazione azionaria - 96,7% - della multinazionale francese Veolia e che opera nell'ATO4 in un regime di monopolio nella gestione integrata dei servizi (Servizio Idrico Integrato cioè acquedotto, fognatura e depurazione) con i seguenti risultati.

Durante il suo mandato le bollette sono aumentate del 300%, la società ha accumulato 65milioni di debito, ha contratto un mutuo milionario con una banca straniera la Depfa Bank indagata per truffa ai danni degli enti locali, e mentre quattro amministratori sono stati inquisiti per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dei consumatori e per gravi reati contro la salute dell'uomo e dell'ambiente, l'acqua che esce dai nostri rubinetti non è potabile.

A fronte di tanta efficienza nei servizi e di tanta onestà verso i cittadini e gli enti locali, il tutto condito da una forte trasparenza (Acqualatina non pubblica né bilanci sociali né ambientali) nel 2008 i membri del Consiglio di Amministrazione hanno ricevuto complessivamente compensi per 441 mila euro.

Nel gennaio 2008 i vertici di Acqualatina sono stati arrestati con l'accusa di vari capi di imputazione: associazione a delinquere, abuso di ufficio, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica in appalti pubblici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Sottoaccusa la consuetudine di Acqualatina di affidare gli appalti, senza gara pubblica, direttamente ad imprese filiali dei soci privati di Acqualatina. I giudici ipotizzano che tale modalità d'appalto ha comportato profitti per i privati e perdite per il pubblico (Il Manifesto, Le mani sull’oro blu: manette ad Acqualatina. Come funziona il business dell’acqua., 30 gennaio 2008).

A capo di Acqualatina siede come Presidente Claudio Fazzone, detto o Rais di Fondi, coinvolto nell'inchiesta della Dda di Roma che ha portato più volte alla richiesta da parte dell'ex prefetto di Latina Bruno Frattasi di sciogliere il consiglio comunale di Fondi per infiltrazioni con organizzazioni criminali. Per approfondimenti.

Nel gennaio 2009 il Giudice per le indagini preliminari ha prosciolto gli indagati dalle accuse considerando le loro condotte non penalmente rilevanti. "Tuttavia gli atti emersi nel procedimento - scrive il Giudice nelle motivazioni di archiviazione - hanno evidenziato una serie di incongruenze e risultati fallimentari, il cui peso è stato tutto sopportato dalla collettività pubblica.

Le condotte contestate agli indagati hanno di fatto assicurato ai soci privati contratti con produzione di profitti maggiorati, con reale sofferenza per il socio pubblico, che si vedeva costretto a coprire eventuali perdite d'esercizio derivanti dall'entità dei costi dei contratti, dato che il contratto di gestione stabilisce che nell'ipotesi di perdita d'esercizio, l'onere economico deve ricadere sui comuni esonerando il socio privato dal sopportare ogni qual forma di rischio di impresa" (Tribunale di Latina, Ufficio del Giudice per le imdagini preliminari; Decreto di archiviazione del procedimento n.4230/06, gennaio 2009).

Nel dicembre 2008 sempre il Tribunale di Latina ha condannato a sei mesi di reclusione e a 200 mila euro di multa, Cyna Bernard, amministratore delegato di Acqualatina nel 2004. Il Tribunale ha emesso la condanna perchè ha rilevato un "gravissimo tasso di inquinamento e di pericolosità per la salute pubblica" delle acque in uscita dal depuratore comunale di Aprila.

In seguito a tale vicenda l'amministratore è stato dichiarato responsabile del reato di danneggiamento aggravato. Per giunta il giudice ha constatato che il dirigente era a conoscenza del malfunzionamento del depuratore. "Le alternative c’erano, - si legge nella sentenza - ma avevano un costo economico che la società Acqualatina non intendeva sostenere perché attenta solo al perseguimento di una finalità di profitto, anche a costo di determinare un disastro ambientale e un'epidemia di salmonella". (Tribunale di Latina, Sent. 2058 del 30 dicembre 2008).

Giovanni Mallozzi








Primo Maggio 2010