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domenica 31 gennaio 2010

Deposito di scorie radiattive e nuova centrale nucleare del Garigliano


Sull'onda della decisione presa dal Governo di tornare al nucleare (legge del 23 luglio 2009 n. 99) per altro attraverso l'individuazione, ancora non confermata nè smentita ufficialmente, di siti a rischio idrogeologico (http://www.greenpeace.org/italy/news/mappe-nucleari), si è ventilata l'ipotesi della costruzione di una nuova centrale nucleare sulla riva meridionale del fiume Garigliano, mentre la decisione di realizzare di un deposito di scorie nucleari nei pressi della vecchia centrale è già stata approvata e il bando pubblicato in Gazzetta Ufficiale ( G.U. - 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici del n. 7 20-01-10). Tale deposito, secondo notizie recentissime giunte dai gruppi ambientalisti francesi, diventerebbe il deposito nazionale di scorie radioattive al posto di quello ipotizzato a Scansano Ionico.

Breve storia della centrale del Garigliano:

Questa centrale fu costruita tra il 1960 ed il 1963 dalla General Electric su commissione della Società Elettro Nucleare Nazionale del gruppo Iri-Finelettrica. Nel suo palmares, la struttura “vanta” diciotto incidenti di rilievo, tra cui quello del 1980, ricordato come la “Chernobyl di casa nostra”, il quale provocò la fuoriuscita di grandi quantità di materiale radioattivo, soprattutto Cesio-137 e Cobalto- 60, registrabile ancora oggi nell’area incriminata.

Dopo qualche giorno, come documentato in diverse inchieste giornalistiche e fotografiche, nell’area adiacente si verificò la morte pressochè immediata di tutte le bufale della zona, senza dimenticare la moria di pesci lungo il tratto di mare ove sfocia il fiume Garigliano.

Col passare degli anni furono individuati diversi casi di malformazioni congenite nei vitelli allevati nella zona contigua con uno spaventoso aumento della mortalità per tumore e leucemia negli esseri umani.

Nel 1981 l’Enel, subentrata alla Senn nel 1965, decise di non riavviare più l’impianto. E’stato calcolato che presso la centrale ci sono ancora circa 2.500 metri cubi di scorie radioattive stoccate. E questo perché in Italia non esiste ancora un deposito nazionale di scorie nucleari. Questo è l'antefatto.

Ora, nonostante l'8 e il 9 Novembre del 1987 con il referendum sul nucleare 21 milioni di italiani, pari all'81 % dei votanti, dissero NO alle CENTRALI NUCLEARI l'attuale governo, in accordo o in affari più probabilmente con Confindustria, decide che bisogna tornare al nucleare. E' noto a molti, e ci torneremo in seguito approfondendo l'argomento, che costruire centrali nucleari è molto sconveniente dal punto di vista economico, infatti nè negli Stati Uniti nè in altri Paesi economicamente e tecnologicamente sviluppati ne costruiscono più. Fanno eccezione la Francia, che attraverso l'EDF (azianda di Stato) continua a costruirne a 80 km dal confine col Piemonte, e l'Italia che attraverso il suo attuale governo ha deciso di far guadagnare un po' di soldi ai privati che lo sostengono.

Infatti con la legge del 23 luglio 2009, n. 99, il governo Berlusconi decide di tornare a costruire centrali nucleari mentre resta ancora ufficialmente segreta la lista dei siti dove verranno realizzate queste nuove centrali. Si aspetta meschinamente l'esito delle regionali 2010 per comunicare i siti, ma precedenti indiscrezioni del governo stesso indicavano tre siti per il Lazio: Montalto di Castro, Borgo Sabotino e Sessa Aurunca (provincia di Caserta ma al confine col Lazio e le radiazioni come insegna Cernobyl non rispettano i confini di stato).

A questa decisione si aggiunge quella di realizzare sempre a Sessa un deposito nazionale di scorie e poichè la costruzione del deposito beneficierà delle leggi speciali in materia di nuclaeare nonchè del segreto militare, chiediamo che i cittadini dei comuni limitrofi all'impianto vengano messi al corrente dei rischi sanitari e ambientali derivanti dalla costruzione di tale deposito e dallo stoccaggio del materiale radiattivo ivi contenuto.

Chiediamo pertanto che sul tema vengano convocati comitati civili e amministrazioni comunali, provinciali e regionali, e che venga istituita una commissione ad hoc da parte del Ministero della Salute per la valutazione dell'impatto di tale deposito sulla salute pubblica e sull'ambiente.

Giovanni Mallozzi
Sel - Circolo intercomunale di Minturno-Castelforte-S. Cosma e Damiano-Spigno Saturnia.

Sinistra Ecologia e Libertà - Circolo intercomunale "Terre Aurunche" di Minturno, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Spigno Saturnia

31.01.10

Si costituisce il circolo intercomunale "Terre Aurunche" di Sinistra Ecologia e Libertà, comprendente i comuni di Minturno, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Spigno Saturnia. I referenti sono per il comune di Spigno Saturnia ANGELA TEDESCO (ted_angela@libero.it), per Santi Cosma e Damiano DOMENICO POLIZZANO (enrico8322@gmail.com), per Castelforte GUERINO DE LUCA (guerinod@virgilio.it), per Minturno GIOVANNI MALLOZZI (giovannimallozzi@hotmail.com).

L'idea della creazione del circolo intercomunale nasce per tutelare con maggiore efficacia le risorse ambientali del nostro territorio, soprattutto in relazione alla costruzione di una nuova centrale nucleare e di un deposito nazionale di scorie radioattive sulle rive del fiume Garigliano e per incentivare al contrario la realizzazione di fonti di energia alternative meno costose e più vantaggiose per l'ambiente e la salute dei cittadini.

Oltre alle questioni ambientali Sinistra Ecologia e Libertà si batterà sul nostro territorio per difendere insieme alla società civile i temi della legalità, dei diritti e del lavoro, portando una ventata nuova di buona politica nel sud pontino. Oltre ai contatti sopraccitati visitate il sito:

gruppo facebook: Circolo SEL Minturno, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Spigno Saturnia.